Il match che ha lasciato il segno

Sono passate due settimane dalla spettacolare finale del Roland Garros tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, ma l’incontro, considerato da molti come uno dei migliori della storia del torneo, continua a far discutere. Toni Nadal, zio ed ex allenatore di Rafael Nadal, ha offerto una riflessione interessante in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, soffermandosi su ciò che è mancato all’azzurro per conquistare il titolo.

Sinner e la gestione della pressione

Secondo Toni Nadal, Sinner ha pagato cara l’emozione nei momenti chiave della partita, nonostante avesse avuto tre match point a disposizione: “È stata una sconfitta molto dura. A Jannik è mancata un po’ di calma nel momento decisivo. Forse il suo team avrebbe dovuto dirgli con più fermezza: ‘Stai tranquillo!’”.

Nadal sottolinea quanto sia difficile chiudere un match quando la tensione è altissima, soprattutto sulla terra battuta: “Sinner era a un passo dal suo quarto titolo dello Slam, avrebbe raggiunto Alcaraz, e con tre match point sul 5-3, su una superficie dove il servizio conta meno, non riuscire a chiudere fa davvero male”.

Alcaraz, più solido nei momenti importanti

Per Toni Nadal, la differenza tra i due campioni risiede soprattutto nella tenuta mentale. “Forse Sinner non ha ancora ritrovato tutta la solidità dopo la pausa, anche se ha disputato due finali importanti, un Masters 1000 e uno Slam, al rientro. Ma credo che Carlos sia leggermente superiore mentalmente nei momenti cruciali. Jannik è eccezionale nel tenere un ritmo altissimo senza errori, ma quando conta davvero, Alcaraz ha una marcia in più”.

Alcaraz si prepara a Wimbledon da campione in carica

Intanto, Carlos Alcaraz è tornato ad allenarsi sui prati di Wimbledon questo mercoledì, dopo due giorni di meritato riposo seguiti al trionfo nel torneo del Queen’s, dove ha battuto il ceco Jiri Lehecka in finale. Lo spagnolo, che ha conquistato il quarto titolo in carriera sull’erba, è sceso in campo al mattino presso l’All England Club per prepararsi al meglio in vista del terzo Slam stagionale, che inizierà lunedì prossimo.

Riposo strategico dopo un tour de force

Prima del breve stop, Alcaraz aveva affrontato nove giorni consecutivi di allenamenti e partite, dalla sua arrivata a Londra fino al successo al Queen’s. Dopo aver sollevato il quinto trofeo dell’anno, ha deciso di concedersi due giorni di pausa per ricaricare le energie in vista della difesa del titolo a Wimbledon.

Un team affiatato per il grande obiettivo

Mercoledì, ad accompagnarlo in campo, c’era Juan Carlos Ferrero, arrivato a Londra lunedì, mentre Samuel López, che ha seguito Alcaraz durante il Queen’s, si riunirà alla squadra venerdì. Proprio quel giorno il murciano scoprirà il suo cammino nel tabellone principale con l’uscita del sorteggio.

Sinner e Djokovic già in campo, Alcaraz attende

Rispetto ad altri favoriti, Alcaraz sarà tra gli ultimi ad allenarsi sul campo centrale. Jannik Sinner e Novak Djokovic hanno già svolto alcune sessioni sull’erba, consapevoli di avere meno partite alle spalle su questa superficie. L’italiano è stato eliminato al secondo turno a Halle, mentre il serbo, fedele alla sua tradizione, non ha disputato alcun torneo di preparazione, limitandosi a un’esibizione venerdì a Hurlingham.

Alcaraz, invece, potrà testare il campo centrale tra giovedì e venerdì prima del debutto ufficiale. L’apertura degli allenamenti sui campi principali è prevista per mercoledì con il match di prova tra Lorenzo Musetti e Jack Draper sulla court 1.

Obiettivo: confermare il trono londinese

Con il titolo da difendere e un buon rodaggio alle spalle, Alcaraz punta a iniziare Wimbledon nel migliore dei modi. Forte della sua mentalità vincente e del lavoro di squadra, lo spagnolo è pronto a riaffermarsi come uno dei protagonisti assoluti del torneo.