Dopo aver perso l’occasione di portarsi in vantaggio nella serie, gli Indiana Pacers si ritrovano con l’amaro in bocca. La sconfitta in Gara 2 contro gli Oklahoma City Thunder, con il punteggio di 123-107, ha riequilibrato le finali NBA e ha messo in evidenza i limiti attuali della squadra di Rick Carlisle. Ora che la serie si sposta a Indianapolis per Gara 3 e 4, è evidente che la strategia delle rimonte spettacolari non potrà più essere il piano principale.
Il tecnico dei Thunder, Mark Daigneault, ha descritto i Pacers come “un gusto acquisito”, sottolineando la loro unicità: “Non li affrontiamo spesso, non fanno parte della nostra conference, ma hanno uno stile molto particolare su entrambi i lati del campo.”
Nonostante abbiano sottratto il vantaggio del fattore campo in Gara 1, i Pacers non hanno mai mostrato un vero controllo del gioco in questi primi due incontri. Nei 96 minuti giocati finora, sono stati in vantaggio per appena un minuto e 53 secondi, con un margine massimo di tre punti. Un dato che riflette quanto sia logorante dover inseguire per così tanto tempo.
“Un altro primo tempo giocato male,” ha ammesso Carlisle. “È stato un grosso problema. Nella ripresa siamo migliorati un po’, ma non si può essere una squadra reattiva e aspettarsi continuità o successo. Non funziona così nei playoff.”
Indiana si è ritrovata anche in questa partita a dover recuperare uno svantaggio fino a 23 punti. E se da un lato le rimonte appassionano i tifosi, dall’altro non rappresentano una base solida su cui costruire vittorie a lungo termine. “Dovremo essere molto più bravi mercoledì,” ha aggiunto Carlisle in vista di Gara 3.
Un altro aspetto critico è stato il confronto fisico con i Thunder. Alla domanda su come i suoi abbiano gestito la fisicità degli avversari, il coach dei Pacers ha risposto con franchezza: “Male.” Oklahoma City è nota per la sua solidità difensiva, soprattutto nel limitare le penetrazioni in area, e i Pacers non sono riusciti a trovare contromisure efficaci.
Carlisle ha riconosciuto la difficoltà di entrare nella “zona calda” della difesa Thunder: “Sono stati i migliori dell’intera stagione nel tenere fuori gli avversari dal pitturato. Eccellono in questo. Dobbiamo trovare il modo di far arrivare la palla lì dentro, ma servono tante cose fatte bene, anche solo in due azioni consecutive, per riuscirci.”
I Thunder, durante tutto l’anno e soprattutto nei playoff, hanno dimostrato di saper togliere punti di forza agli avversari. Lo hanno fatto contro Denver e Minnesota, e ora stanno ripetendo il copione contro Indiana.
Tyrese Haliburton ha evidenziato i problemi offensivi: “Il nostro attacco parte da dentro l’area e dobbiamo essere più bravi a penetrare. Loro collassano bene e creano difficoltà. Possiamo sicuramente migliorare. Hanno difensori eccellenti sul primo passo e ottimi protettori del ferro. Riguarderemo il video e cercheremo di capire dove possiamo crescere in vista di Gara 3.”
Con l’avvicinarsi della prossima sfida, ai Pacers serve un cambiamento immediato: partire concentrati, reggere l’urto fisico, e non affidarsi sempre e solo all’orgoglio per riemergere dalle difficoltà. I playoff non concedono seconde possibilità infinite.