Anna Muzychuk, seconda classificata alla prima edizione del torneo femminile Norway Chess, ha sottolineato come questa competizione stia contribuendo concretamente alla crescita delle giocatrici nel mondo degli scacchi.

«Tutte noi partecipanti siamo davvero grate agli organizzatori del Norway Chess per aver istituito un montepremi uguale sia per gli uomini che per le donne. Questo darà ulteriore motivazione a tante ragazze in tutto il mondo», ha dichiarato la scacchista ucraina.

Muzychuk ha anche evidenziato l’altissimo livello del torneo femminile, che lo rende particolarmente stimolante: «Se guardiamo i punteggi Elo, penso che sia l’evento femminile più forte in assoluto. Sarà durissimo. Ogni partecipante ha una reale possibilità di vincere. Sarà davvero emozionante, non vedo l’ora».

Nel corso dell’intervista, la Grande Maestra ha anche raccontato alcuni aspetti della sua carriera e l’origine della passione per gli scacchi, condivisa con la sorella Mariya. «Sono nata nel 1990, quando l’Ucraina faceva ancora parte dell’Unione Sovietica. Un anno dopo è diventata indipendente, ma le tradizioni scacchistiche erano già molto radicate. Avevamo allenatori, tornei, e gli scacchi erano molto popolari. Tanti giocatori della mia generazione sono cresciuti nella stessa zona, e ci sfidavamo regolarmente nei tornei. Molti di noi sono poi diventati grandi maestri: ecco perché la nostra generazione è stata così forte».

Anna ha poi parlato delle sfide che comporta una vita dedicata agli scacchi: «Nel nostro sport vediamo ragazzi diventare grandi maestri già a 12 anni. Per arrivare a quel livello bisogna lavorare tantissimo».

Ha inoltre riflettuto su cosa significhi inseguire un sogno ad alto livello: «Oggi non si può iniziare troppo tardi se si vuole raggiungere l’élite. Bisogna chiedersi se si è pronti a rinunciare all’infanzia, se si preferisce partecipare alle attività con gli altri bambini oppure dedicarsi agli scacchi e provare ad arrivare in alto. Dipende dal bambino, ma anche molto dai genitori: devono essere pronti a sostenere questa scelta».